Il Rifugio Larezila… Un luogo dove puoi fare tutto o niente

Ormai, nella realtà odierna, ci sono nel mondo innumerevoli possibilità su come fare le proprie ferie, con mille luoghi splendidi da poter scegliere e visitare e innumerevoli cose da fare.
E allora, perché dover scegliere proprio un rifugio dove trascorrere qualche ora o qualche giorno?
Perché sudare su sentieri più o meno faticosi, per portarsi in una di quelle case alte, arroccate su pendii e dirupi o immerse in immense verdi radure, punti mai scelti a caso… Perché soffermarsi proprio lì, dove dall’alto si può vedere il mondo, così da sentirsi ancora più dentro quel mondo.
Infondo, non c’è un perché o forse ci sono mille motivi per salire fin lassù, forse per scappare dalla vita caotica e frenetica della città, in cerca di scenari naturali e autentici, o per degustare sapori genuini, privi di alchimie che sottraggono loro la forza della semplicità di una volta, o per l’ambiente famigliare che ancora si trova in quegli alloggiamenti semplici ma confortevoli… Forse solo per questo e forse per molto altro.
Un consiglio però ve lo voglio dare: quando siete lassù, non siate troppo pigri da non alzarvi e perdere così un’alba che s’infila quasi di striscio tra quelle rocce, non siate troppo affamati da sedervi a tavola e perdervi così il calar del sole e il passaggio dal giorno alla notte fatto di mille colori.
Non perdetevi poi un temporale, senza paura, fatto di un composto caos, tra rumori assordanti e mille luci, per poi come d’incanto veder apparire il sole e poter respirare quell’aria fresca che vi laverà dentro…
Anche solo per uno di questi momenti vale la pena di salire su un rifugio!
Avvicinate e fatevi amico il gestore, lui sì, vero “Maestro di montagna”, custode di mille esperienze e mille storie, molte tramandate dai suoi avi, storie preziose da raccontare e scrivere ma che troppo spesso non raggiungeranno mai la carta poiché i mille impegni rendono sempre difficile mettersi davanti a un foglio bianco con una penna.
Fermatelo, fatevi raccontare una di quelle storie d’altri tempi, ascoltate in silenzio quale filosofia di vita rende speciale ogni racconto, lasciatevi dire come per cento volte ha tentato di scappare da quel posto così difficile da domare e perché poi, per cento e una volta, è tornato puntuale in primavera nel suo eremo e resterà aggrappato per sempre a quelle rocce o immerso tra quegli alberi centenari che lo circondano da tutta una vita.
E così, tornerete un po’ più ricchi a valle, pensando che in fondo tutti salgono su una montagna e poi, dopo poco, la riscendono ma che, solo lui, il rifugista, resta a presidiarla.
E quando sarete scesi, vi verrà la voglia di tornare ancora lassù, per scoprire un altro rifugio pieno di storia e conoscere un altro “Maestro di montagna” che vi dirà quale sentiero prendere per scoprire un nuovo pezzo di mondo, così da rubare ancora alla montagna un nuovo e indimenticabile ricordo!

 

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